Spiderman: Homecoming
Spider Man è il capostipite, assieme agli X-Men, della saga dei fumetti sui supereroi Marvel trasformati in film. All'epoca, la Marvel non aveva ancora chiaro il potenziale economico di cui disponeva, ed ha fatto l'errore di frammentare le licenze, facendo dei contratti anche molto lunghi, che, a posteriori, non sono sempre stati vantaggiosi.
In particolare, l'Uomo Ragno è motivo di grossi rimpianti per Marvel, che fino ad oggi non aveva mai potuto accordarsi con Sony (proprietaria di Columbia Pictures, che ha i diritti d'uso di Spidey), per inserire il personaggio nel Marvel Cinematic Universe.
Ci sono voluti 5 film dalle alterne fortune, con in mezzo due reboot, per far capire alla fine a Sony che era il caso di unire le forze con Marvel Studios ed inserire, finalmente, Spider Man nella timeline. E quindi eccoci qua al nuovo film, che riparte da zero per la terza volta e ci propone un Peter Parker adolescente, già nei panni di super eroe, grazie all'aiuto di Tony Stark (Iron Man appare nel film proprio grazie alla collaborazione ufficiale di Marvel). Del resto, il nuovo "bimbo ragno" ci era stato già introdotto in Capt. America: CIvil War.
Ulteriore ingrediente per il successo del nuovo film è una rilettura di zia May, che diventa più giovane, ed è interpretata dalla MILF delle MILF Marisa Tomei, che però in questo film, malgrado certe premesse precedenti, appare molto poco MILF e molto protettiva e ordinaria.
Ultimo, ma non ultimo, il villain: A quasi trent'anni da Bat Man, Micheal Keaton torna in un film di super eroi, nei panni del cattivo di turno, e secondo me è una delle cose meglio riuscite del film. Si sa che nei film dell'universo Marvel (che ricordiamo essere ormai Disney) i cattivi non devono mai avere così tanto carisma da sminuire gli eroi, la regola si conferma in parte anche in questo caso, ma Keaton è magistrale e ben misurato.
Il film nel complesso è gradevole, per fortuna non è uno di quelli da 2h e mezza a cui siamo ormai abituati, dura il giusto, non approfondisce molto i temi, ed essendo il primo di una nuova serie funge da introduzione di tutti i personaggi...
Non dico altro, l'ho trovato discreto, ma non eccezionale, forse il più azzeccato tra le varie declinazioni di Spider Man (Toby McGuire era troppo grande ed Andrew Garfield troppo hypster...), ma trovo che Peter Parker resti sempre un personaggio anacronistico, malgrado una nuova chiave di lettura, che tuttavia in questo film ha totalmente messo da parte i presupposti secondo cui un quindicenne dovrebbe diventare un paladino della giustizia, così come la vera origine dei poteri acquisiti.