da Robbi » 15 mag 2013, 17:00
Ttoh ciapa!
Uscito dal supermercato o dall'ufficio postale, l'automobilista trova la multa sul parabrezza; prende il verbale, lo legge con un sorriso curioso invece che con la solita irritazione, poi lo arrotola e, se è coscienzioso, cerca un cestino della carta anziché buttarlo direttamente per terra.
L'automobilista in questione non è impunito o impazzito, ma solo informato. E sa che, in 6mila Comuni italiani su 8mila, la riscossione coattiva che serve a convincere i più riottosi a pagare le multe e i tributi locali sta chiudendo i battenti. Per la precisione, chiuderà lunedì prossimo: Equitalia, l'agente nazionale della riscossione che raccoglie le entrate anche per questi Comuni, ha scritto nei giorni scorsi ai sindaci per chiedere di non inviare più ruoli a partire dal prossimo 20 maggio. Dal 1° luglio, infatti, la legge prevede che Equitalia «cessi le attività» di riscossione per gli enti locali, per cui le nuove cartelle non avrebbero alcuna possibilità reale di arrivare in tempo alla riscossione e si trasformerebbero esclusivamente in costi amministrativi per i Comuni (il lavoro di Equitalia va sempre pagato). Peccato che, con poche eccezioni, i sindaci non abbiano alcuna alternativa percorribile per sostituire immediatamente Equitalia, perché non possono assumere, e tanto meno possono costituire nuove società strumentali: anzi, devono cedere a privati quelle che hanno entro il 30 giugno, se vogliono evitare di chiuderle entro fine anno.
Come sempre, il caos normativo premia i furbi, che in questo caso sono rappresentati da chi non vuol pagare le multe o le altre tasse comunali (per esempio la tassa rifiuti). La riscossione a ruolo degli enti locali vale un miliardo e mezzo all'anno, ma è chiaro che se non si interviene in fretta si apre una falla che vale molto di più: molti pagano spontaneamente i verbali che li riguardano proprio perché sanno che l'amministrazione pubblica ha strumenti coattivi per convincere chi non si presenta alla cassa: senza ...... divieti di sosta, lasciandoli riposare per anni. La soglia serviva ad allungare i tempi delle ganasce fiscali, che nel nuovo quadro finirebbero per non scattare mai più: le multe, però, si prescrivono in cinque anni, e secondo molte sentenze (anche di Cassazione) la decorrenza non scatta dalla notifica dal momento dell'illecito, allargando di conseguenza le chance per il «tana libera tutti». Un caos, insomma, che è scritto in «Gazzetta Ufficiale» da più di due anni ma che nessuno ha voluto affrontare prima di essere troppo vicini alla data cruciale del 1° luglio prossimo.
Il processo è una guerra e alla guerra si va per vincere
La verità è relativa, trovane una che vada bene
La giustizia è un problema di Dio, non mio!!
S. Stark